C’è nel web tanta gente che crede di essere l’inventore di tale tecnica, invece per fortuna esistono le fonti di chi ha dato origine alla sua creazione.
Anche perché in ogni epoca, in ogni luogo, c’è sempre stato più di un artista a svolgere la stessa opera in contemporanea e al giorno d’oggi, si è avuto così anche il modo di poter studiare tale processo.
Quindi non è un artista a creare il movimento, ma in questo caso è la creazione dell’opera stessa a crearlo.
Con l’avvento di internet, molte persone hanno poi creduto di poter emulare moltissimi altri e quindi si è poi persa l’immaginazione dell’artista vera e propria.
Quindi adesso vi lascio la verità su questa interessante argomento.
In ambito italiano, nel 1995, il neurobiologo Lamberto Maffei e Adriana Fiorentini hanno scritto il primo volume esplicitamente dedicato alla relazione tra arte e cervello, in cui si cercava di esaminare le aree del cervello che risultano attive nella fruizione di opere d’arte. Nel 2007, Giovanni Lucignani e Andrea Pinotti curano l’edizione di un volume dedicato alla relazione tra neuroscienze, arte e filosofia che, mediante il confronto tra diversi approcci disciplinari, fornisce una guida introduttiva alla nascente disciplina.
Nel 2016 viene pubblicato un agile trattato a cura di Alessandra Calcinotto e Marco Ivaldi che esplicita nel dettaglio molti studi neuroscientifici in relazione all’arte sottolineando forti legami tra l’ambito dell’apprendimento e dell’imitazione motoria e quello della neuroestetica, fornendo la chiave per la comprensione dei meccanismi cerebrali alla base delle motivazioni e delle intenzioni artistiche dell’uomo.
Il link è del sito dell’ Artista Kristy Mitchell
Volevo fare presente, quanto l’arte terapia e la Neurografica siano connessi .
Ci sono persone che non conosco ovviamente tutti, ma che pensano che ci siano solo loro, il mondo è così pieno di artisti che lavorano con amore alle loro creazioni.
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